Incontro pubblico.
27 Giugno 2011
L’omaggio di Stefano Venditti a Pietro Abiuso
1 Luglio 2011

Castello: i primi passi della società civile e l’IGNORANZA CULTURALE dell’amministrazione.

Nella bella e soleggiata giornata della Domenica del Corpus Domini, tra un tappeto floreale e l’altro, ho avuto modo di recarmi insieme ad Angela Testa ad un colloquio con il responsabile amministrativo della Soprintendenza per i beni storico-artistici del Molise, la signora Maria Parziale che era al castello per garantirne l’apertura domenicale.

Da premettere che il colloquio si è svolto in modo sereno e propositivo tanto da farmi fare marcia indietro sulla visione che da qualche anno ho dell’ente in questione considerato da me personalmente alla stregua di un “muro di gomma”.

Dal fitto colloquio intrattenuto con la signora è venuta fuori in primis la possibilità di affiancare del personale volontario all’unico custode rimasto, tale da permetterne l’apertura con le modalità previste in precedenza (tutti i giorni escluso il Lunedì). La cosa è fattibile e facilmente attuabile tramite una convenzione in tal senso tra la Soprintendenza ed un Ente (Comune, Regione, Provincia, Associazioni no-profit).

E’ stata prospettata anche la possibilità che giovani locali, appassionati di arte e cultura in generale, imparando il ciclo degli affreschi conducano i visitatori nel castello spiegandone il contenuto e la rilevanza storico – artistica.

La sig.ra Parziale ha inoltre aperto le porte alle associazioni che si faranno carico di elaborare la petizione, all’utilizzo agevolato del castello per eventi culturali da esse proposti.

ALLORA, TUTTO BELLO, SERENO E PROPOSITIVO?

No! Passiamo alle note dolenti.

In effetti la grande delusione c’è stata quando la responsabile della Soprintendenza ci ha comunicato i seguenti fatti: “Il comune, nella persona del Sindaco, è stato informato verbalmente a Giugno del 2010 che di lì ad un anno con il pensionamento del secondo custode la Soprintendenza non avrebbe avuto personale da impiegare richiedendo di provvedere in merito qualora il municipio avrebbe avuto interesse che il castello non chiudesse.”

E la nostra amministrazione cosa ha fatto? UN BEL NIENTE! Il sindaco si è riempito la bocca di belle parole sui giornali, per altro senza considerare niente e nessuno, con il titolone: “…IL SINDACO SCENDE IN CAMPO”.

E cosa avrebbe proposto concretamente? Siamo tutti curiosi di saperlo. Forse doveva proporre qualcosa già un anno fa oppure informare i cittadini di quello che sarebbe successo, forse si sarebbero organizzate altre persone o altri enti.

Ancora: la signora ci spiegava che era rimasta colpita dal fatto che alle Notti dei Musei, nelle quali erano stati proposti eventi e spettacoli i gambatesani non si fossero visti, e che adesso reclamassero così tanto per il castello. A quel punto ho risposto che gli eventi in questione non avevano ricevuto pubblicità alcuna e nessuno ne era informato. Questa è stata la risposta: “noi della Soprintendenza, non avendo contatto diretto con le associazioni, abbiamo sempre informato il Comune, chiedendo di pubblicizzare per quel poco che basta tali eventi..”. Anche questa volta mi è toccato alzare le mani davanti alla negligenza dell’ente comunale.

Intanto ieri sera (mercoledì) si è tenuto presso la Biblioteca Comunale un incontro con associazioni e cittadini interessati a mettere in campo delle iniziative per tentare di mantenere aperto il castello sulla base si una convenzione che coinvolga volontari in affiancamento al personale della Soprintendenza. Tutti i partecipanti (circa una ventina) sono stati concordi nel definire che la convenzione è la strada maestra da seguire e per questo sarà necessario creare un consorzio di associazioni che, oltre a fornire personale volontario indispensabile per garantire l’apertura del monumento si impegni anche in una progettualità che punti alla sua valorizzazione tramite l’organizzazione di eventi capaci di attirare visitatori.

Al dibattito è intervenuta anche Liana Pasquale di Pietracatella, esperta del settore ed autrice di una tesi di laurea sul Castello di Gambatesa. La stessa si metteva a disposizione per ogni iniziativa riguardante il Castello e ancora una volta tirava in ballo l’amministrazione comunale (il sindaco) in questi termini: “ho provato a parlare con il Sindaco di Gambatesa facendogli alcune proposte in relazione al castello e impegnandomi a prestare la mia opera gratuitamente per realizzarle, ma non ho avuto alcun riscontro, più che sul piano delle proposte sono rimasta colpita dal punto di vista UMANO dato che non mi è stato permesso neanche di spiegare e argomentare…..”

Personalmente mi ha fatto piacere veder muoversi la società civile di Gambatesa, l’unica che può sopperire alle lacune di un’intera amministrazione comunale, che ancora una volta ha dimostrato una, non avrei altri termini per chiamarla, PROFONDA E MARCATA IGNORANZA CULTURALE.

Lascia un commento